35 articoli di tagliente satira a un mondo – quello dell’Impero austroungarico – che stava morendo e che correva senza freni verso due grandi guerre mondiali, scritti da uno dei più penetranti interpreti del Novecento. Con la malvagità e l’innocenza di un bambino, nei 37 anni di pubblicazione del suo giornale – Die Fackel, La fiaccola – Kraus dissacrò la rappresentazione della modernità con argomenti ancora oggi attuali, convinto che la parola sia il rimedio omeopatico contro la chiacchiera che soffoca il mondo della stampa e del giornalismo. Basta la visione della comunicazione di massa e il periodo bellico che stiamo vivendo a rendercelo, cento anni dopo, terribilmente vicino e indispensabile.